Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: "Rifulga la luce dalle tenebre", rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.
Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. (2Cor 4,5-7)

giovedì 25 agosto 2011

vegliate, servite, desiderate... Verso l'Incontro

Vangelo di oggi (Mt 24, 42-51)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

Commento di don Matteo Bigolin, prete della diocesi di Treviso
Hai mai atteso una persona con tutto il cuore?... Gesù non vuole metterci paura con queste parole, bensì ci dice di desiderare con tutto il cuore l'incontro con Lui. Questa è la meta di ogni cristiano: attendere e desiderare l'incontro con lo Sposo, il mio Signore. "Vegliate", cioè rimanete saldi nel Signore, rimanete nel suo amore che Egli è venuto a portarci e a riversare nei nostri cuori grazie allo Spirito Santo che abita in noi. Tu sei nello Spirito Santo quando fai delle tue esperienze quotidiane non una bella collezione, bensì delle occasioni per ascoltare cosa il Signore ti vuole dire; quando hai la pazienza di attendere e non di voler tutto e subito per vedere frutti buoni e positivi nella vita; quando ascolti e fai diventare carne la Parola di Gesù che ogni giorno ti fa rimanere nel suo amore; quando compi un gesto disinteressato senza voler nulla in cambio. Vigila, perché il Signore vuole incontrarti...

domenica 21 agosto 2011

AMANDO SI IMPARA - rocce di amore con Simon Pietro

Vangelo della XXI Domenica T.O. (Mt 16, 13-20)

Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: "La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". Disse loro: "Ma voi, chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù gli disse: "Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".
***
La gente trova un altro personaggio conosciuto, che assomigli a Gesù, e così cercano un modo per definirlo, per capirci qualcosa di Lui. Ma conoscere non è definire.
Simone non è un genio, è un uomo generoso ma con tante fragilità, uno che a volte parla senza sapere bene cosa sta dicendo… Ma Simone vuol bene a Gesù, e perciò Dio, che è Amore, parla tramite la bocca di Simone, gli rivela ciò che in Gesù non si può conoscere se non amandolo, ciò che in Gesù è unico e inedito.
Gesù non è la reincarnazione o la ri-edizione di un’altra persona del passato. Nessuno di noi lo è. Ognuno è unico, irripetibile, assolutamente inedito. Per questo non si conosce una persona cercando una definizione o un paragone, ma amandola. E ciò che si è conosciuto non si può capitalizzare: se smetti di amare una persona, non la conosci più, perdi anche ciò che di lei avevi conosciuto. Perciò amare è faccenda di tutta una vita, e non può essere altrimenti. Anche se si sbaglia, se si ferisce la persona amata, l’importante è riprendere umilmente ad amarla, non staccarsi da lei. Questo ha fatto Simone, perché Gesù stesso l’ha aiutato a farlo.
Questo fa di Simone “la roccia”, ossia Pietro: non lo spirito da leader, non la sua bravura, non il suo coraggio… ma il suo amore per Gesù, il suo attaccamento amorevole alla persona di Gesù, forte come una roccia. E partendo dall’amore di Pietro, Gesù costruisce la Chiesa, la comunità dei suoi amici, rocce di amore: ci chiama a tenerci insieme con forza e visibilmente, ad aiutarci l’un l’altro a credere, a sperare, ad amare.
Grazie Signore per Pietro, grazie per il Papa che Ti ama e attraversa con noi le sfide del nostro tempo e ci indica non sé stesso, ma Te, perché non ci stanchiamo di amarti, e amandoti cercarti, e cercandoti conoscerti, e conoscendoti amarti. E tutto questo, insieme!

martedì 2 agosto 2011

NON ANNI, ANIME! – la festa del perdono di Assisi

Una notte dell'anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!
Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: "Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe".
"Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza".
E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: "Per quanti anni vuoi questa indulgenza?". Francesco scattando rispose: "Padre Santo, non domando anni, ma anime". E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: "Come, non vuoi nessun documento?". E Francesco: "Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni". E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: "Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!".
(Da "Il Diploma di Teobaldo", FF 3391-3397)

“Non domando anni, ma anime! Gesù dammi anime per Te!”
Una preghiera ardita, che si mette quasi alla pari con Dio, che pretende da Dio quello che Dio stesso desidera.
Così pregò san Francesco, come tanti altri santi prima e dopo di lui, e come Gesù stesso sulla croce: “Padre, perdona loro!”
Che spettacolo i santi, nostri fratelli, deboli peccatori, che implorano per noi:  "Signore, hai perdonato me, hai salvato me, salva ora anche questi miei fratelli!"
Beato chi partecipa alla festa del perdono, perché si attacca con scaltrezza a questa catena di fratellanza, misericordia e gioia.


La festa del perdono si celebra alla chiesa della Porziuncola in Assisi ogni giorno, e il 2 agosto in tutte le chiese francescane e parrocchiali del mondo. Si festeggia per la propria anima e per l’anima dei propri cari che già riposano nell’attesa della risurrezione.

- Celebra il sacramento della confessione (negli otto giorni precedenti o successivi): è la festa di un abbraccio misericordioso di Dio che ri-crea la sua alleanza con te, che sei creato a Sua immagine.
- Rimanga nel tuo cuore il sincero desiderio di distaccarti dal male che avevi commesso e da ogni peccato, prega Dio che ti rinnovi sempre questo desiderio
- Partecipa alla santa Messa e accostati alla Comunione Eucaristica, nella quale c’è la perfetta comunione con Gesù povero e sofferente e con il suo popolo.
- In una chiesa parrocchiale o francescana prega con il Credo, il Padre nostro, e una preghiera per i desideri e le intenzioni del Papa, per la sua salute e santità, per tutte le persone che egli è chiamato a servire…

Buona festa!!!