Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: "Rifulga la luce dalle tenebre", rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.
Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. (2Cor 4,5-7)

domenica 24 aprile 2011

Pasqua 2011 - SACRIFICATO SULLA CROCE, PIU’ NON MUORE, E CON I SEGNI DELLA PASSIONE VIVE IMMORTALE

SACRIFICATO SULLA CROCE, PIU’ NON MUORE, E CON I SEGNI DELLA PASSIONE VIVE IMMORTALE (dalla Liturgia)
Gesù risorto ha ancora le piaghe e i segni della passione. La risurrezione non cancella la sofferenza, la trasfigura per sempre. La bellezza del Risorto è questa: non dobbiamo, per mendicare un po’ di felicità, dimenticare la sofferenza, operare rimozioni più o meno conscie dei nostri traumi. Gesù crocifisso e risorto dice: Pace a voi! Dice che nella vita tutto è per la vita. Questa è la nostra salvezza. Dov’è o morte la tua vittoria? Non puoi più tenerci in ostaggio con la paura e con la vergogna.
La sofferenza non è una vergogna da nascondere, da dimenticare, da maledire. E’ bruttissima, sì, soprattutto quando è inevitabile. Ma noi abbiamo un Amico che l’ha presa su di sé ed è andato oltre…ci ha portato oltre. Siamo deboli, percossi dalle avversità, umiliati dai nostri sbagli, feriti dalla sofferenza e dai lutti… Volevamo una risposta ai nostri angoscianti perché, invece abbiamo ricevuto in dono un Amico fedele, una compagnia che ci ha liberato dall’angoscia, non una diplomatica pacca sulla spalla, ma un Buon Pastore che ci ha preso sulle sue spalle.
A tutti, proprio tutti, auguro con affetto una buona Pasqua, l’incontro con Gesù Dio e uomo, ferito, vivente, amante. In Lui è la gioia che non finisce, la luce che non si spegne, l’amore più forte della morte. E noi cristiani, raggiunti dall’annuncio della Risurrezione, non possiamo tacere ciò che abbiamo udito e visto nella nostra stessa vita. Non possiamo tacere, perché, per ogni persona, desideriamo la stessa gioia immortale che è stata data a noi.